La Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ha concluso le indagini, riguardanti l’inchiesta denominata Galassia, con ben 51 indagati, e con reati contestati che spaziano dalla truffa aggravata ai danni dello Stato, alla concorrenza sleale, e passando per la raccolta illegale di scommesse, il riciclaggio e l’autoriciclaggio, e fino ad arrivare all’associazione a delinquere di stampo mafioso.
Inchiesta DDA Reggio Calabria su raccolta da giochi e scommesse senza concessione
L’inchiesta della DDA conferma come, rispetto alle betn1 scommesse sportive, la piaga del betting illegale in Italia non sia stata ancora pienamente debellata. Nel dettaglio, in accordo con quanto è stato riportato dall’Agenzia di stampa specializzata AgiProNews.it, tra le società indagate figurano un noto gruppo di bookmakers austriaco, un fondo olandese ed una società maltese nell’ambito di puntate su giochi e su scommesse online ed offline senza concessione facendo leva, per la raccolta illegale nel nostro Paese, sul supporto di un gruppo criminale nel barese già dall’inizio del 2015.
Raccolta scommesse illegali con il cosiddetto sistema del doppio binario
In base ai rilievi della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, le società di scommesse riconducibili al gruppo austriaco operavano di fatto in Italia attraverso il cosiddetto doppio binario, ovverosia con la raccolta illegale da giochi e scommesse, ed operatività che, invece, risultava essere autorizzata a seguito dell’adesione ad una sanatoria.
Omessa dichiarazione al Fisco italiano per 3,8 miliardi di euro
Gli accordi con la criminalità barese, invece, prevedevano la commercializzazione dei siti Internet .com per la raccolta illegale online, ma anche, in parallelo, lo sviluppo di reti commerciali non autorizzate. Con la conseguenza che, in base alle ricostruzioni della Guardia di Finanza, il gruppo austriaco è pure accusato di aver omesso di dichiarare al Fisco italiano la bellezza di 3,8 miliardi di euro.